domenica 28 giugno 2009

Campi di applicazione musico-terapia

Gli ambiti in cui si utilizza la musicoterapica sono: l’insegnamento, la riabilitazione o la terapia.
Il primo citato si espleta all’interno delle strutture educative e va dall’aggiornamento degli insegnanti ai lavori con gli studenti. Per quanto riguarda gli ultimi due ambiti citati invece, si interviene principalmente sulle patologie neurologiche e psichiatriche e nelle situazioni in cui si vogliono migliorare i disturbi provocati dall’ansia e dallo stress. Le sedute di musicoterapia possono distendere efficacemente i soggetti troppo tesi, o restituire ottimismo e vitalità a quelli che soffrono di momenti di apatia o di depressione.
Per quanto riguarda le problematiche più gravi interessanti la musicoterapica abbiamo:

- L’Autismo infantile;
- Il Ritardo Mentale;
- Il Morbo di Alzheimer;
- La depressione negli Anziani;
- I disturbi dell’umore;
- I disturbi del comportamento alimentare ;
- Le Psicosi.

Musicoterapia e Anziani

Sono sempre più numerosi gli studi e le esperienze che attestano l’utilità della musicoterapica con gli anziani, soprattutto se vivono l’ultima parte della loro vita in istituto. L’ingresso in questo ambiente rappresenta un momento di forte cambiamento delle condizioni ambientali (abbandono della propria casa e del proprio paese), affettive (si lasciano parenti, amici e conoscenti) e comportamentali (mutano a volte radicalmente le abitudini quotidiane). Questi cambiamenti possono provocare l’insorgere di disturbi emotivi o di un’accelerazione verso un decadimento intellettuale. Il ricovero, inoltre, favorisce manifestazioni di disagio psicofisico che spesso sfocia in una forte depressione senile, caratterizzata da disturbi dell’umore come tristezza e pessimismo, e da inibizione psicomotoria accompagnata da senso di grande stanchezza e ansia.
Per contrastare questi decadimenti in questi ultimi anni nelle strutture residenziali per anziani si stanno attivando dei programmi animativi preventivi/terapeutici con attività corporee, manuali, pittoriche, teatrali, verbali e musicali. L'anziano, anche quello che non ha ricevuto un'educazione musicale, ha una competenza in materia frutto della sua esperienza: la conoscenza di canti, il ricordo di eventi sonori per lui significativi, le pratiche sociali inerenti la musica come il ballo, le serenate, i cantastorie, gli strumenti musicali, fanno parte del proprio bagaglio culturale. Questo bagaglio sonoro-musicale che l'anziano si porta dentro, parla della sua storia, del suo vissuto, dei suoi sentimenti, delle sua sensibilità, delle vicende passate, e questo è ciò che diventa materiale su cui lavora il musicoterapeuta. La musicoterapia lavora sulle parti sane dell'anziano e suo obiettivo primario è quello di valorizzare tutte le potenzialità residue. La musica diventa così un mezzo per prendersi cura degli anziani che presentano problemi di depressione, aiutandoli ad accettare il proprio processo di invecchiamento. Obbiettivi generali della musicoterapia per anziani sono: il movimento e il rilassamento, la socializzazione, la ricreazione, la gratificazione e l’aiuto alla memoria.

Musicoterapia ed Alzheimer

Nel 2001 l’America Accademy of Neurology ha indicato la musicoterapia come una tecnica per migliorare le attività funzionali e ridurre i disturbi del comportamento nel malato d’Alzheimer. Ciò è possibile perché nonostante il deterioramento cognitivo dovuto alla malattia, la musica sembra rimanere marcata all’interno della persona. Le persone colpite dall’Alzheimer sin dall’inizio presentano una graduale perdita delle funzioni mnestiche (orientamento, memoria a breve termine e disturbi cognitivi), alla quale si associano comportamenti inadeguati e pericolosi: vagabondaggio ossessivo e aggressività, ansia e depressione. Successivamente si verifica una progressiva e sempre più grave compromissione del linguaggio, una diminuzione dell’emotività e dell’iniziativa (apatia) e un incremento dell’ostinazione. La malattia, cagionata da una grave degenerazione dei neuroni cerebrali, si calcola che essa sia responsabile di oltre la metà dei casi di demenza senile, che riguarda un numero molto alto di soggetti anziani. Convivere e prendersi cura di una familiare colpito da questa malattia, ancor oggi pressoché incurabile, è difficile e gravoso. Nei malati di Alzheimer la terapia farmacologica è diretta a contrastare alcuni aspetti di un quadro clinico destinato ad un inevitabile peggioramento, e quella verbale, a causa dei gravi deficit mnemonici, cognitivi e linguistici che accompagnano i pazienti, non può essere avviata. Si deve perciò ricorrere a pratiche riabilitative e terapeutiche che coinvolgano il paziente, lo stimolino in modo adeguato, cercando di mantenere e ravvivare il suo interesse con il mondo esterno e con gli altri; per questo sempre più geriatri ritengono utile e necessario incoraggiare gli anziani a seguire terapie espressive, tra le quali la musicoterapia. Gli approcci musicoterapici sono volti ad integrare funzioni cognitive, affettive, fisiche ed interpersonali, utilizzando tecniche attive e ricettive, con l’obbiettivo di migliorare la qualità della vita. Durante le sedute il paziente non deve mai sentirsi a disagio e non gli devono mai essere fatte delle richieste superiori alle sue capacità. I musicoterapeuti sono concordi nel sostenere che è necessario stabilire una scansione spazio-temporale degli incontri, poiché la maggior parte dei malati perde precocemente questi due parametri di riferimento. Ecco, allora, che le sedute devono svolgersi sempre nello stesso spazio, alla stessa ora e dagli stessi operatori. Anche i contenuti degli incontri devono avere una successione temporale definita e ripetitiva affinché i pazienti trovino stabilità e regolarità. L’importanza di introdurre la musicoterapia nella riabilitazione dell’Alzheimer è supportata da una serie di studi scientifici che hanno valutato attentamente le condizioni degli anziani durante e dopo ogni seduta: in generale si osserva che si riducono i sintomi più invalidanti della malattia e, pur sottolineando che i canti e le improvvisazioni strumentali non hanno alcuna pretesa di guarire, è palese che la partecipazione regolare alle sedute, soprattutto per pazienti ancora autosufficienti, aiuta a rallentare i processi degenerativi e migliora le condizioni generali.

sabato 27 giugno 2009

Spiritelli, elfi e folletti

Luogo di origine: Irlanda
Diffusione: Gran Bretagna, Germania, Scandinavia, Terre dell'estremo nord e Italia
Ultimo avvistamento: Galles

Gli elfi sono esseri per lo più benefici, simboli delle forze naturali, geni dei boschi, delle acque e della casa. Hanno una forte organizzazione gerarchica, sono organizzati in un Regno e sono governati da un Re e da una regina delle colline delle fate, riconoscibili perchè spesso sono ricoperte da un fresco manto di biancospini. Vivono sotto i mounds, montagne fatte da sassi posti uno sopra l'altro in un luogo chiamato Tir Na'n' Og. Possiedono una grande vista ed un udito molto sensibile. Non hanno la barba ed hanno occhi capaci di penetrare le persone fino a conoscerne i pensieri, grazie a questa dote si dice che siano dotati di telepatia. Sono intelligenti ed armoniosi, rispettosi della natura che per loro rappresenta la madre di tutto.
La loro caratteristica speciale è quella di saper forgiare spade e metalli, inoltre conoscono la magia.
Nel nord Europa il popolo elfico si distinse in due fazioni, elfi delle tenebre e elfi della luce a seconda della loro indole pacivica o guerrigliera verso l'uomo.
Hanno una vita lunga e invecchiano senza che la loro bellezza sfiorisca, sono rinomati soprattutto per la loro incredibile abilità con l'arco, il loro aspetto è simile agli umani: sono alti e magri, ma anche forti e velocissimi, in più hanno orecchie leggermente a punta.
Se per caso li incontrate segnalateli qui lasciando un commento... buona continuazione ciao ciao....

W. A. Mozart, partitura palindroma

I brani palindromi sono brani che si possono leggere alla stessa maniera sia dall'alto verso il basso che dal basso verso l'alto.
Questo è un brano di W.A. Mozart, leggendolo dall'alto verso il basso la composizione viene suonata un'attava sopra, mentre leggendola dal basso verso l'alto un'ottavva sotto.
Scervellatevi anche voi se ne siete capaci a comporre brani in questa maniera, altrimenti limitatevi a suonarli, il divertimento è assiucurato lo stesso. Alla prossima bye bye.